DIVANI CHESTERFIELD: LA STORIA DEL DIVANO PIU' FAMOSO DEL MONDO.
23/05/2018 - I divani Chesterfield rappresentano ormai l'icona per eccellenza dell'arredamento che richiama tempi antichi. Ma l'origine di un mobile così famoso è una storia più intrigante di quanto non si possa pensare...
I divani Chesterfield (talvolta indicati in modo abbreviativo "divano Chester", erroneamente) nascono nel diciottesimo secolo e fin dalle origini rivestono il ruolo di un simbolo di prestigio ed eleganza. Tale ruolo nel corso del tempo ha continuato ad accrescersi, fino a raggiungere lo stato attuale di icona. Ma da dove deriva l'origine di questi divani? Come mai esistono così pochi documenti riguardanti l'origine di un arredamento così famoso?
L'evoluzione del divano: le civiltà antiche
Il concetto di divano, anche se ovviamente diverso da quello che conosciamo oggi, accompagna l'umanità da millenni. I primi esempi di "divani" o "poltrone" possono essere rintracciati nelle raffigurazioni pittoriche egizie, in cui fanno capolino sedie costruite in legno, le cui sedute, i fianchi e gli schienali venivano talvolta resi più comode grazie alla presenza di cuscini.
Siamo in grado di ricostruire quanto accaduto presso altre popolazioni quali greci o romani, nei secoli successivi, grazie sempre alle raffigurazioni pittoriche o ai bassorilievi giunti fino ai giorni nostri di elementi del mobilio che nonostante le differenze anche di scopo (ad esempio il triclinio) concettualmente possono essere ricondotti ai divani moderni. Per millenni non si registrano particolari variazioni alla struttura che rimane la stessa, anche se variano i motivi e le decorazioni delle componenti fisse quali schienali o gambe delle sedie.
Le tecniche di costruzione e realizzazione dei divani rimangono all'incirca immutate fino alla nascita ed all'espansione dell'arte barocca, periodo in cui nascono le poltrone per come le intendiamo oggi. Si diffonde ad esempio l'utilizzo di legni di maggior pregio (quali ad esempio ebano e palissandro), in passato utilizzati esclusivamente per mobili ritenuti di maggior pregio, per la realizzazione delle intelaiature di poltrone e sedie. Inoltre diventa sempre più sentita l'esigenza di aumentare la comodità e la bellezza di tali mobili, che non fungono più solamente da supporto ma iniziano a rivestire il ruolo moderno di arredare le abitazioni o gli studi in cui si trovano.
Nei decenni successivi, soprattutto sotto il regno di Luigi XV in Francia, inizia la grande diffusione a livello europeo delle poltrone, che l'Europa aveva marginalmente conosciuto durante la fase di espansione ottomana nel Medioevo. Infatti praticamente in ogni lingua europea i nomi con cui vengono designati il divano e/o certi suoi elementi provengono da parole di origine mediorientale. In particolare la lingua italiana oltre ad utilizzare addirittura storicamente il termine "ottomana", utilizza anche i termini divano (derivante dall'arabo, ma mutuato dal persiano, Diwan, che indicava gli elementi di legno con cuscini su cui erano seduti gli archivisti) e sofà (dall'arabo Suffa, cuscino).
L'evoluzione del divano: i più vicini progenitori del Chesterfield
Come detto la diffusione e lo sviluppo delle tecniche realizzative di poltrone, dapprima singole e poi adatte ad ospitare più persone (quelle che diventeranno i primi divani veri e propri) conosce un boom a partire dal sedicesimo secolo.
In Francia ed in Inghilterra in particolare nascono svariate tipologie di poltrone, ognuna delle quali realizzata in modi diversi e per scopi differenti, tra i quali ricordiamo tra le più famose la Marquise, la Voyeuse, la Bergère (ancora oggi celeberrima in Francia ed in tutto il mondo), la Paphose.
Quest'ultima è probabilmente la più vicina progenitrice del divano Chesterfield, vista la diffusione in Inghilterra negli stessi anni stando alle più vecchie fonti documentali di cui disponiamo (ad esempio l'immagine visitabile all'indirizzo http://www.victorianweb.org/art/design/furniture/comfort2.jpg , proveniente da un catalogo dell'epoca). Registriamo alcune similitudini, quali la struttura allargata che consente la possibilità di ospitare una persona distesa o più persone distese, e la lavorazione capitonné, ma permangono ancora delle differenze, la più rilevante delle quali è la discrepanza tra l'altezza dello schienale e dei braccioli.
Se l'evoluzione tecnica delle poltrone in quelli che ora definiamo divani è chiara ed ampiamente ricostruita, non esiste una documentata ed univoca versione sull'origine del divano Chesterfield. Vediamo insieme quali sono le tre teorie più accreditate.
Prima ipotesi sull'origine del termine Chesterfield: diffusione del termine a posteriori
La meno convincente delle tre ipotesi sostiene che il nome Chesterfield semplicemente sia inizialmente apparso nei dizionari inglesi del 1800, e da una posizione iniziale di sinonimo sia in seguito asceso ad indicare in genere il divano in lingua inglese. Ciò sarebbe avvenuto inizialmente nei cataloghi dei produttori di divani inglesi intorno al 1850, e soprattutto con la diffusione in Nordamerica all'inizio del ventesimo secolo. A favore di questa tesi possiamo riscontrare il fatto che l'Oxford English Dictionary riporti effettivamente sotto la voci Sofa e Chesterfield che tali termini vennero utilizzati dal 1800 in poi, prima in modo distinto e poi intercambiabile; inoltre in Canada ad inizio 1900 la parola Chesterfield ha iniziato ad indicare indistintamente tutti i divani.
Tale ricostruzione però appare quantomeno poco precisa dato che banalizza la differenza tra un divano "normale" ed un divano Chesterfield, già nota nel momento in cui questo si diffuse con le sue peculiari caratteristiche. E soprattutto anche se pretende di spiegare l'origine semantica del termine, non può fornire risposte sull'origine "materiale" di tali divani.
Seconda ipotesi sull'origine del termine Chesterfield: il luogo di provenienza
Premettendo che questa ipotesi e la successiva sono legate tra loro, un'altra teoria è che la denominazione derivi dal luogo (la cittadina di Chesterfield nel Derbyshire) da cui il primo esemplare venne presi da modello di riferimento per la realizzazione di quello che sarebbe diventato un divano noto a livello mondiale.
Per quanto questa ricostruzione sia plausibile, ed indichi correttamente il luogo di provenienza, non risponde al quesito su chi abbia inventato effettivamente tale tipo di divano. Il che ci riporta alla successiva teoria.
Terza ipotesi sull'origine del termine Chesterfield: in onore del conte Philip Dormer Stanhope
Lord Philip Dormer Stanhope, quarto Conte di Chesterfield (1694-1773), fu un nobile inglese, diplomatico, scrittore e membro della Camera dei Lord: particolarmente ammirato tra i suoi contemporanei per la sua condotta ed il suo cercare di essere il modello del supremo galantuomo. Viaggiò a lungo nell'Europa continentale, conobbe e patrocinò Voltaire, e nei suoi lunghi soggiorni a Parigi ed a Bruxelles venne sicuramente a contatto con le poltrone che fecero da progenitrici al divano che lo avrebbe immortalato. Una lunga serie di lettere pubblicate postume è il suo "manifesto" di come un membro della società inglese dovesse sempre comportarsi in modo confacente al suo rango, e in ogni argomento trattato nelle lettere si può captare il suo desiderio ardente di adempire in ogni momento ai suoi ideali. Per quanto non si nomini esplicitamente quello che sarebbe diventato il divano Chesterfield, in alcuni passi si parla di come un gentiluomo debba essere messo in condizione di non dover rovinare i propri indumenti quando si alza o si siede da una poltrona, e di come i sedili imbottiti delle carrozze risultassero più comodi delle tradizionali sedie integralmente realizzate in legno. Queste furono probabilmente le basi per l'ideazione di quello che sarebbe diventato un simbolo di impeccabile stile.
Esiste inoltre un aneddoto relativo a quello che potrebbe essere stato il primo Chesterfield della storia: in punto di morte, ligio alla condotta che mantenne per tutta la vita, il Conte Philip pronunciò di fronte al suo maggiordomo le parole "give Mr. Dayrolles a chair" quando il giovane nipote venne a trovarlo. Il maggiordomo, interpretando quella frase come un ultimo desiderio oltre che come l'atto di cortesia di chi si preoccupò anche nei suoi ultimi istanti di avere riguardo degli altri, donò al nipote del nobiluomo un divano; e tale divano sarebbe stato talmente ammirato dai conoscenti di Solomon Dayrolles da venir preso come riferimento per la creazione di altri suoi simili.
Le prime prove storiche
Purtroppo esiste un lungo periodo di vuoto tra quella che è la probabile origine del divano Chesterfield e le sue prime apparizioni in documenti storicamente affidabili. La difficoltà dell'indagine storica deriva inoltre dal fatto che la villa dei Conti di Chesterfield (visibile in un disegno dell'epoca a questo indirizzo: https://www.timelesschesterfields.com/downloads/1496822206Chesterfield_House.jpg ) venne abbattuta nel 1937.
Divani che assomigliano molto all'attuale Chesterfield sono presenti nei primi cataloghi commerciali delle botteghe artigiane inglesi, quali quello della fabbrica Wood (1848), quello della ditta Smee&Sons (1850), e della fabbrica Lawford (1855).
Le prime immagini di quello che è il design definitivo sono un dipinto (esposto nel 1857) del salotto della Regina Vittoria del 1853 in cui appaiono dei Chesterfield con un motivo a plaid (visibile a questo link: https://atmedia.imgix.net/f0d0bafa7cc99e07e994d3aa208620d86bd70999?w=800&fit=max ) e nella versione illustrata del 1867 del libro "Le avventure di Philip", ultima opera di William Makepeace Thackeray, visibile a questo link https://atmedia.imgix.net/bed4b24b09d65fc2cad84715dd34e18eef66474b?w=800&fit=max ).
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